Bocca di Leone (Antirrhinum majus)

Bocca di Leone

Antirrhinum majus – Bocca di Leone Giallo  (chapstickaddict CC BY-NC-ND 2.0)

L’Antirrhinum majus, conosciuto comunemente come Bocca di Leone, è una specie che vanta un’ampia diffusione, specialmente in Europa (bacino del Mediterraneo) e nelle regioni del Nord Africa. Il genere Antirrhinum conta un numero incredibile di specie, tra le quali, proprio la Bocca di Leone è quella maggiormente conosciuta.

Perché si chiama Bocca di Leone?
Il fiore dell’Antirrhinum majus ha una forma molto particolare, che ricorda proprio quella del muso di un leone. Le due parti principali del fiore sembrano formare due grandi labbra, proprio come quelle dell’animale appena citato. Un fiore che, nonostante sia collegato alla figura del re della savana, resta delicato nel suo aspetto e elegante nei colori.

La specie che stiamo descrivendo rientra nel gruppo di quelle maggiormente decorative e facili da coltivare.

Tantissime sono anche le varietà di Antirrhinum majus, che si presentano con sfumature di colore straordinarie, mantenendo sempre la raffinatezza della forma originale. Tutte possono essere descritte come piante ornamentali meravigliose.

La pianta, rustica in Italia e perenne, si presenta con fusto eretto (può raggiungere anche il metro e mezzo di altezza) e con foglie lanceolate. È il fiore ad attirare maggiormente l’attenzione e che ha permesso di identificare questa specie come Bocca di Leone. I fiori sono raccolti in infiorescenze a racemo terminale e sono di grandi dimensioni.
Il loro colore è variabile, poiché ogni fiore può assumere le più delicate tonalità di giallo o di rosso, ma possono presentarsi anche con un elegante abito bianco, sul quale si notano diverse sfumature cromatiche meravigliose.

La Bocca di Leone, che abbiamo descritto come rustica e perenne, può essere anche coltivata come pianta annuale.

Classificazione botanica

L’ Antirrhinum majus fa parte di un genere molto numeroso che conta un numero incredibile di specie. La Famiglia di appartenenza è quella delle Scrophulariaceae. Ecco uno schema per capire al meglio la sua classificazione botanica.

Dominio: Eukaryota;
Regno: Plantae;
Sottoregno: Tracheobionta;
Superdivisione: Spermatophyta;
Divisione: Magnoliophyta;
Classe: Magnoliopsida;
Sottoclasse: Asteridae;
Ordine: Scrophulariales;
Famiglia: Scrophulariaceae;
Tribù: Antirrhineae;
Genere: Antirrhinum;
Specie: Antirrhinum majus – Bocca di Leone

Principali varietà della Bocca di Leone

Coltivata a scopo ornamentale da molto tempo, sono state create tantissime varietà. In particolare citiamo

  • la varietà “nanum”
  • la varietà “pumila”

entrambe di dimensione ridotte (altezza tra i 10 e i 20 cm), disponibili in una gamma ampia di colori, adatte alla coltivazione in vaso e per i giardini rocciosi.

Fioritura

La fioritura dell’Antirrhinum majus avviene periodo primaverile, indicativamente tra la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno.

I fiori della Bocca di Leone si sviluppano su steli come spighe e si fanno ben notare principalmente per la forma. La fioritura porta con sé un dolce profumo e i fiori possono essere monocromatici (principalmente bianchi o gialli) o possono presentare sfumature ben evidenti.

Spesso la bocca di leone viene messa in disparte quando si parla delle piante ornamentali più belle da coltivare. Un grave errore, poiché raffinata è la bellezza dei fiori.

Perché non sempre occupa i primi posti nella lista delle piante più desiderate?
L’unica risposta che può essere data a questa domanda fa riferimento alla grande diffusione dell’Antirrhinum majus.

Più una pianta è conosciuta, maggiori sono le probabilità di considerarla come troppo comune e, quindi, come non adatta alla coltivazione per fini decorativi. Tutti alla ricerca della pianta più strana, di quella più particolare (e spesso difficile da coltivare), ma la soluzione perfetta, questa volta, è proprio la più scontata. La Bocca di Leone è pronta a farvi rimanere a bocca aperta.

Fioritura Bocca di Leone

Fioritura Antirrhinum majus (By Miwasatoshi [GFDL or CC BY-SA 4.0], from Wikimedia Commons)

Consigli per la coltivazione dell’Antirrhinum majus – Bocca di Leone

Come prendersi cura della Bocca di Leone?
Le cure specifiche per l’ Antirrhinum majus si riducono a pochissimi accorgimenti colturali. È una pianta che non ha particolari pretese, tranne che per la temperatura e la corretta esposizione.

Generalmente la Bocca di Leone è coltivata come pianta annuale o al massimo come biennale.

Coltivazione in vaso

È possibile coltivare la Bocca di Leone direttamente in vaso? Certo, ma si consiglia sempre di scegliere un vaso di grandi dimensioni (ancor meglio delle grandi vaschette da collocare in ben luminose zone del terrazzo o del balcone).

Dato che i fusti si sviluppano molto in altezza è preferibile sistemare il vaso in una zona al riparo dal vento, senza mai rinunciare ai raggi del sole. Il contenitore scelto per la coltivazione della Bocca di Leone deve essere riempito sempre con terriccio molto leggero e sempre molto drenante.

In vaso si consiglia questa composizione: 80% di terriccio per piante fiorite e 20% di sabbia grossolana.

Bocca di Leone in vaso

Coltivazione in vaso Bocca di Leone (Antirrhinum majus) (foto Sotiris Marinopoulos CC BY-NC-ND 2.0)

Coltivazione in piena terra

Il giardino è l’habitat perfetto per l’Antirrhinum majus, in grado di colorare in modo naturale qualsiasi spazio esterno. La semplicità e l’eleganza delle sue forme accompagnano colori che riescono ad inserirsi al meglio in qualsiasi giardino.

È importante scegliere la giusta posizione: la luce solare non deve mai mancare (solo in questo modo è possibile ottenere una bellissima fioritura) e prediligere sempre un punto abbastanza riparato.

La Bocca di leone si adatta a qualsiasi tipologia di terreno, anche se è preferibile metterla a dimora in un substrato drenante e ricco di sostanza organica.

Per uno spettacolo sublime nel periodo della fioritura si consiglia di posizionare più piante vicine tra loro

Temperatura

L’Antirrhinum majus è una pianta rustica in Italia e resiste bene a qualche grado sottozero, per periodi non prolungati.

Quando la bocca di leone è coltivata in vaso non si pone alcun problema da questo punto di vista, poiché il vaso (quando collocato all’esterno) può essere tranquillamente spostato in luoghi più riparati.

Anche quando la coltivazione avviene in piena terra non ci sono particolari problemi, specialmente quando si è deciso di abbellire un giardino in una zona costiera del nostro Paese e nelle più calde regioni del Sud.

Tuttavia, se l’inverno si presenta da subito con aria minacciosa e con cattive intenzioni, meglio coprire le piante coltivate in piena terra con appositi teli. Anche se esistenti sono piante che non tollerano particolarmente le gelate e le temperature sotto lo zero per un lungo periodo.

Luce

L’unico modo per ottenere una copiosa fioritura e ammirare la Bocca di Leone in tutto il suo splendore è collocarla in zone molto luminose. L’Antirrhinum majus necessita di un’esposizione in pieno sole, ideale per fioriture colorate e straordinarie.

Le posizioni di mezz’ombra possono andar bene, poiché la pianta riesce ad adattarsi senza troppi problemi, ma è quasi impossibile ottenere lo stesso risultato colturale (in termini di fioritura) garantito da una maggiore esposizione ai caldi e luminosi raggi del sole.

Luce e esposizione Bocca di Leone

L’ Antirrhinum majus  ha bisogno di tanta luce per fiorire in modo straordinario (foto CC BY 2.0)

Terriccio

Come detto, l’Antirrhinum majus non ha particolari pretese colturali.

Si adatta bene a qualsiasi tipologia di terreno, specialmente quando coltivata all’esterno in giardino. Tuttavia, si consiglia sempre di mettere a dimora la pianta in terreni ben sciolti, ricchi di materia organica e particolarmente drenanti.

Per la coltivazione in vaso sono da preferire un terriccio universale di ottima qualità o un terriccio per piante fiorite, da unire a sabbia grossolana.

Per la coltivazione in piena terra si consiglia come prima cosa di non piantare la Bocca di Leone in un substrato particolarmente compatto (meglio lavoralo prima) e acquitrinoso. Perfetto è il terreno che presenta una buona percentuale di calcio.

Annaffiatura

Le annaffiature devono essere sempre regolari, ma si sconsiglia vivamente di intervenire con irrigazioni abbondanti. Meglio procedere con costanza, ma senza esagerare. L’ Antirrhinum majus è una pianta che preferisce la siccità ai ristagni idrici. Questo non significa che può essere completamente abbandonata per lunghi periodi, ma semplicemente che è necessario intervenire con criterio, cioè regolarmente e con misurate quantità d’acqua.

Prima di procedere all’annaffiatura è meglio attendere che il terreno sia quasi completamente asciutto. Nel periodo primaverile e estivo si consiglia di aumentare la frequenza delle irrigazioni, mentre in inverno è possibile ridurre drasticamente il numero delle stesse. Nei periodi più freddi dell’anno basta mantenere leggermente umido il terreno.

Moltiplicazione

La riproduzione dell’ Antirrhinum majus avviene per seme e la semina può essere effettuata sia in primavera (semina a dimora) che in inverno (semenzaio).

Se si vive in zone dove l’inverno è abbastanza rigido si consiglia di procedere con la semina in vaso o semenzaio, piantando i semi alla fine del mese di febbraio.

Il contenitore utilizzato deve essere riempito con torba e sabbia in parti uguali e, una volta adagiati i semi sullo specifico substrato, occorre inumidirli con una leggera nebulizzazione. Ricoprirli con un sottile strato di sabbia. In circa 2 settimane germoglieranno.

Quando le nuove piantine di Bocca di Leone saranno diventate grandi da poter essere tranquillamente maneggiate è possibile spostarle nel definitivo contenitore.

In alcuni casi, è possibile intervenire anche per talea. Operazione, effettuata per mantenere una bella varietà, da portare a termine nel mese di settembre. I getti erbacei prelevati devono essere piantati in un substrato di terriccio e sabbia. Il contenitore posizionato in una zona molto luminosa e con temperatura costante di circa 20°C.

Attenzione: se trova il suo micro clima ideale si autosemina senza alcun intervento da parte vostra. Anzi dovrete limitarne la diffusione.

Concimazione

L’Antirrhinum majus ha bisogno di regolari interventi di concimazione nel periodo primaverile, utili per assicurare alla pianta il supporto nutritivo necessario per una copiosa fioritura. Intervenire ogni 2 settimane circa, somministrando alla pianta del concime liquido per piante da fiore, diluito direttamente nell’acqua per le innaffiature.

concimazione Bocca di Leone per bella fioritura

Basta poco per ottenere una copiosa fioritura della Bocca di Leone (Antirrhinum majus) (foto Maia C CC BY-NC-ND 2.0)

Potatura

Terminato il colorato periodo della fioritura è possibile intervenire eliminando le parti danneggiate della pianta o potando i rami troppo lunghi. In questo modo è possibile donare alla Bocca di Leone una forma sempre armoniosa e permettere alla stessa di svilupparsi con maggior vigore.

Parassiti, malattie e altre avversità

L’ Antirrhinum majus teme, più di ogni altra cosa, il marciume radicale. Come detto nel paragrafo dedicato alle modalità di annaffiatura, si consiglia sempre di non esagerare con le quantità d’acqua, ma intervenire solo con regolarità.

Tra i parassiti che maggiormente attaccano la Bocca di Leone possiamo menzionare gli afidi, che è possibile sconfiggere e allontanare utilizzando specifici antiparassitari.

Frequenti sono gli attacchi fungini, specialmente quelli da parte del fungo Botrytis cinerea (crea una muffa grigia e macchie sulle foglie) e del fungo Peronospora antirrhini (le foglie prima si deformano e poi si ricoprono di muffa grigia). L’unica cosa da fare è intervenite al più presto con fungicidi specifici.

Curiosità

Sul nome comune dell’ Antirrhinum majus abbiamo già fornito informazioni nel primo paragrafo, ma ci sono altre curiosità sulla Bocca di Leone.

Nel Medioevo questo fiore era considerato come simbolo del capriccio e le donne lo utilizzavano come ornamento per i capelli. In questo modo facevano capire ai corteggiatori che la strada era sbarrata, mostrando il simbolo floreale dell’indifferenza.

In passato la Bocca di Leone era spesso piantata davanti la porta delle abitazioni, poiché considerata come una pianta capace di allontanare gli spiriti maligni.

Tossicità

L’Antirrhinum majus non è una pianta pericolosa.

In passato erano particolarmente apprezzate le proprietà della Bocca di Leone. Dioscoride Pedanio, noto medico e botanico greco, portò alla conoscenza di tutti tutte le virtù del fiore di questa pianta.

Il fiore di Bocca di Leone, così come quello del Giglio (Pancratium), veniva ampiamente utilizzato sia per trattamenti di bellezza che per le sue proprietà antiinfiammatorie, emollienti e lenitive.

Il fiore dell’ Antirrhinum majus era utilizzato in decotti per uso esterno, sfruttando l’azione degli impacchi direttamente sulla pelle.

Attenzione: prima di usarlo sulle persone, fatevi consigliare da un medico esperto in modo da evitare qualsiasi problema.

Linguaggio dei fiori

Nel linguaggio dei fiori la Bocca di Leone (Antirrhinum majus) ha un significato ben preciso: disinteresse e indifferenza.

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